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Etichette miele e marmellata: consigli per il conserviero

Tutto quello che c'è da sapere sull'etichettatura di miele e marmellata

consigli settori conserviero etichette miele marmellata

L’interesse dei consumatori e gli aggiornamenti normativi rispetto ai temi della tracciabilità, della sostenibilità e della qualità del cibo sono due elementi che si alimentano l’un l’altro e che hanno contribuito ad aumentare l’attenzione nei confronti dell’etichettatura alimentare.

In questo articolo vi parleremo nello specifico di quello che è importante sapere su:

  • etichette miele
  • etichette marmellata
Etichette miele

È il Regolamento UE 1169/2011 il riferimento normativo comunitario sulle etichette alimentari. Oltre all’obiettivo di condividere con i consumatori le informazioni che permettono scelte di acquisto più consapevoli, le etichette per il miele supportano i brand nel comunicare il valore e la qualità dei prodotti per differenziarli dagli altri prodotti.

informazioni sulle etichette per miele
Etichette miele: informazioni obbligatorie

Iniziamo dalle informazioni che devono comparire obbligatoriamente nel medesimo campo visivo: denominazione di vendita e quantità netta.

Per quanto riguarda la denominazione di vendita minima, la normativa prevede le seguenti diciture:

  • “miele”
  • “miele in favo”
  • “miele con pezzi di favo”
  • “miele filtrato”

guida completa all'etichettatura

A eccezione del miele filtrato, la denominazione minima può essere ampliata con:

  • alcune qualità specifiche come DOP, IGP o l’apicoltura biologica;
  • l’origine botanica (ad esempio: miele millefiori, di melata, unifloreale, di bosco);
  • l’origine geografica, prevista solo per il miele proveniente da zone specifiche

Tra le denominazioni facoltative troviamo:

  • “miele di fiori”
  • “miele di nettare”
  • “miele di melata”
  • “miele torchiato”
  • “miele centrifugato”
  • “miele scolato”

Per quanto riguarda la quantità netta, la normativa fa riferimento al peso netto, da esprimere in grammi o kilogrammi e prevede che il carattere abbia un’altezza minima a seconda del peso.

Il miele non prevede una data di scadenza bensì un termine minimo di conservazione (TMC) che indica il periodo di tempo entro il quale – in corrette condizioni di conservazione – il prodotto mantiene integre le sue proprietà.

Se il TMC è di 18 mesi va indicato con mese ed anno, con dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il giorno/mese/anno” oppure “da consumarsi preferibilmente entro fine (ad esempio) agosto 2024”; se invece è di 24 mesi può essere indicato con l’anno, con dicitura “da consumarsi preferibilmente entro fine (ad esempio) 2024”.

Nel primo caso il termine minimo di conservazione può sostituire il lotto, l’elemento obbligatorio che identifica il prodotto e prevede un codice alfanumerico preceduto dalla lettera “L”, senza punti o altri caratteri.

Altra informazione obbligatoria è quella del nome (o della ragione sociale) dell’operatore o dell’importatore responsabile e il relativo indirizzo. In questo caso i termini della comunicazione possono essere “Prodotto da [nome]”, “Confezionato da [nome]” o “Prodotto e confezionato da [nome]”.

Infine, sull’etichetta è obbligatorio indicare il Paese o i Paesi di origine in cui è stato raccolto il miele. La dicitura “Miele italiano” può sostituire quella di “Paese di origine: Italia”.

Nel caso di miele venduto al dettaglio è consigliato che la confezione riporti un sigillo di garanzia che certifichi al consumatore l’integrità del prodotto.

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Etichette marmellata

Per quanto concerne le etichette di marmellata, confettura, gelatina e crema di marroni è il Decreto Legislativo n. 50 del 2004 (che recepisce la Direttiva CE 2001/113) a definire le specifiche indicazioni per i produttori.soluzioni di etichettatura barattoli di marmellata

Etichette marmellata: informazioni obbligatorie

Come per il miele, anche in questo caso iniziamo dalla denominazione di vendita dell’alimento che deve essere completata con il frutto utilizzato o i diversi frutti (a partire da quello utilizzato in quantità maggiore in termini di peso).

È sempre una Direttiva europea – numero 79/693 del 1979 – a fornire le corrette definizioni di marmellata e confettura.

La marmellata è un prodotto alimentare a base di zucchero e agrumi:

  • arancia
  • limone
  • mandarino
  • pompelmo
  • bergamotto
  • cedro

La percentuale di frutta nelle marmellate deve superare il 20% e le parti di agrume utilizzabili nelle marmellate sono:

  • polpa
  • succo
  • scorza
  • purea
  • estratti acquosi

La confettura può invece essere preparata con qualunque tipo di frutta, purché sia utilizzata la polpa in percentuale non inferiore al 35%. Nella confettura extra la percentuale di frutta deve superare il 45% del totale.

Ricordiamo poi che:

  • nella composta la percentuale di frutta deve essere di almeno il 60%
  • nella gelatina il prodotto di partenza è lo zucchero al quale si aggiunge il succo privo di polpa della frutta scelta.

Dopo le indicazioni sulla denominazione dell’alimento è obbligatorio indicare sulle etichette di marmellate, confetture, composte e gelatine l’elenco di tutti gli ingredienti utilizzati e la presenza di possibili allergeni (così come indicato sempre nel Regolamento UE 1169/2011).

Come già visto per le etichette del miele, anche in quelle di marmellate e confetture è obbligatorio indicare la quantità netta di prodotto, il termine minimo di conservazione e il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni presenti sull’etichetta.

Ci sono poi da aggiungere:

  • le modalità di conservazione e utilizzo, ad esempio con la dicitura “da conservarsi in frigorifero dopo l’apertura”;
  • il contenuto di frutta, ad esempio con la dicitura “frutta utilizzata: 35 grammi per 100 grammi di prodotto”;
  • il contenuto di zuccheri, ad esempio con la dicitura: “zuccheri totali 15 grammi per 100 grammi di prodotto”.

Questi ultimi due elementi devono comparire a caratteri leggibili nello stesso campo visivo della denominazione dell’alimento, ad eccezione del contenuto di zuccheri che, se è prevista l’etichetta nutrizionale, può essere indicato in quel punto.

Soluzioni per l’etichettatura di miele, marmellata e confetture

Quando si devono rispettare normative stringenti, alle quali si possono aggiungere gli standard previsti dalla grande distribuzione alimentare e le necessità di etichettatura – diverse a seconda dei Paesi verso i quali si esportano i propri prodotti – un sistema di etichettatura automatizzato offre maggiore flessibilità, velocità e precisione.

L’efficienza si traduce in una concreta ottimizzazione dei costi grazie alla riduzione degli scarti, all’eliminazione delle possibilità di applicazione manuale errata e delle conseguenti procedure di controllo.

Gli applicatori automatici di etichette possono essere inseriti in modo semplice in linee di confezionamento esistenti, sono facili da usare e rispondono alle esigenze anche delle aziende caratterizzate da una grande varietà di produzione, sia in termini di formati di etichette che di confezioni sulle quali devono essere applicate.


Nimax è in grado di offrire al settore conserviero le migliori soluzioni di codifica, marcatura, etichettatura automatica e applicazione di etichette. Per saperne di più, richiedete subito una consulenza gratuita!

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