La marcatura diretta delle parti (DPM) è utilizzata da molti settori industriali, tra i quali: aerospaziale, automotive, edilizio, componenti elettronici e applicazioni per l’estrusione.
La marcatura diretta delle parti può essere eseguita per diverse ragioni, eccone alcune: differenziare e identificare componenti dall’aspetto simile, facilitare gli assemblaggi, indicare che un controllo qualità o un altro processo è stato superato o permettere la tracciabilità di un determinato componente lungo la linea di produzione.
Nella maggior parte dei casi le parti da codificare sono in metallo o plastica, spesso di colore nero. I codici, inclusi simboli, loghi, datamatrix e testi vengono marcati direttamente sulla superficie di una parte con una tecnologia che garantisca che la marcatura sia ben visibile e leggibile facilmente, e che rimanga sulla parte per tutto il tempo necessario.
Sono necessarie quindi tecnologie in grado di ottenere una codifica con un buon contrasto, chiara, definita e in grado di durare nel tempo.
Per questo tipo di applicazioni di solito vengono utilizzati i marcatori inkjet (CIJ) e i marcatori laser a fibra. Entrambe le tecnologie possono ottenere una codifica ad alto contrasto su questo tipo di materiali.
I marcatori CIJ offrono una soluzione flessibile, dato che la distanza tra il marcatore e il componente da marcare può variare. Se la codifica deve essere permanente, o se sono necessari dei piccoli codici leggibili da macchine, è opportuno utilizzare un marcatore laser.
Grazie ai recenti progressi negli inchiostri, i marcatori thermal inkjet (TIJ) Domino Serie Gx sono un’ottima alternativa per la marcatura diretta delle parti. Domino Serie Gx è in grado di eseguire una marcatura di grande qualità e chiarezza, oltre ad essere una tecnologia estremamente semplice da usare.
Le cartucce di questi marcatori sono “plug and play”, il che permette agli operatori di passare rapidamente da un inchiostro ad un altro a seconda delle necessità produttive. La flessibilità dei marcatori thermal inkjet è unica ed è fondamentale per le aziende che producono diversi tipi di prodotti sulla stessa linea di produzione.
“Storicamente gli inchiostri TIJ hanno sempre avuto colori “classici”: nero, blu, rosso, ecc. Questo significa che non potevano marcare substrati scuri. La situazione è cambiata con il lancio degli inchiostri bianchi (WT101) e gialli (YL101) di Domino. Questi recenti sviluppi hanno permesso di utilizzare inchiostri pigmentati di alta qualità integrandoli su cartucce molto semplici da utilizzare”.
James Gibbins, TIJ Fluid Product Manager di Domino
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